L’americana Gangaji, maestra di Advaita
Vedanta, dice che “la mente aperta riflette l’apertura infinita del nucleo dell’essere.”
È vero. E ciò significa che coloro che
hanno la mente chiusa – i conservatori, i tradizionalisti, i dogmatici – sono
al di fuori della verità.
Tenere la mente aperta vuol dire vedere
gli eventi, i rapporti e se stessi alla luce di questo “nucleo dell’essere”,
non cadere nella trappola delle identificazioni tradizionali, non attaccarsi ma
neppure reprimersi ed osservare ciò che ci capita come un “divino gioco
tragicomico.”
Noi siamo “Quello”, non piccole cose.
Purtroppo, noi ci identifichiamo e ci
racchiudiamo in tanti ruoli prestabiliti e in tante realtà frammentarie,
dimenticando che siamo una Realtà ben più vasta, praticamente infinita, che può
assumere varie forme.
Molti credono che la verità consista in
qualche principio, in qualche immagine del divino o in qualche personaggio
religioso, ma si tratta pur sempre di identificazioni mentali, limitate,
chiuse. Mentre la verità è qualcosa di aperto, di fresco, di vivo e di nuovo.
Possiamo dire che, invece di guardare le
cose alla luce di fuochi o di lampadine umane, dovremmo osservarle direttamente
alla luce del sole.
Se oggi piove e le nuvole oscurano la
luce, non per questo il sole non c’è più. Continua a stare in alto, sopra.
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