L’io e la
mente concettuale sono necessari per raggiungere l’illuminazione – nel senso
che prima ci sono un io che cerca e
una mente che indaga e ragiona. Prima
avvengono tante comprensioni e intuizioni, ancora guidate dall’io e dalla
mente.
Ma poi l’illuminazione segna la fine dell’io
(la convinzione di essere un agente individuale) e della mente razionale (ciò che
pensa attraverso divisioni e contrapposizioni).
L’illuminazione
non è un prodotto dell’io e della mente logica. È una specie di salto quantico.
Non sei tu a farla accadere, ma è lei che accade.
E, quando
accade, l’io e la mente spariscono.
Prima si può capire attraverso la mente intellettuale e si è convinti che esista un io che medita. Poi si realizza che lo stato illuminato non può essere pensato e che colui che cerca è in realtà la Coscienza universale.
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