Continua il controllo
occhiuto della Chiesa sulla società italiana. Si è scoperto che gli insegnanti
di religione in Lombardia avevano ricevuto l’incarico di schedare le scuole
dove si palava e si rispettava l’omosessualità (anziché perseguitarla, così
come vorrebbero i cattolici). Ma già ogni Natale arrivano nelle nostre case
preti curiosi che, con la scusa della benedizione, possono prender nota
dell’orientamento delle famiglie.
C’è un controllo da parte
della Chiesa che va avanti da secoli, e che risale ai bei tempi
dell’Inquisizione. In questa funzione, gli insegnanti di religione sono la
quinta colonna. Scelti dai vescovi, ma pagati dallo Stato, possono osservare
chi è presente alle loro lezioni e chi ha chiesto l’esonero, e riferire a chi
di dovere.
Le famiglie lo sanno
benissimo e, pur non credendo in nulla, costringono i figli a frequentare
simili lezioni di indottrinamento. Così come li costringono a farsi battezzare
e cresimare.
Tutto ciò è altamente
incostituzionale e addirittura delinquenziale. Ma in Italia funziona così bene
che i giovani ripetono il comportamento dei genitori.
D’altronde, non c’è
cerimonia pubblica dove accanto alle autorità pubbliche non compaiano le
autorità religiose. E non c’è governo che abbia mai rivendicato l’autonomia
della società laica. Tutti pappa e ciccia con la Chiesa. Quando il Papa entra
ed esce dal Vaticano, subito arriva qualche Presidente a fare il baciamano.
Che poi l’Italia sia il
paese europeo più corrotto, questo non scandalizza. In effetti, quando mai
essere cattolico ha significato essere onesto o pagare le tasse? Il buon
esempio lo dà la Chiesa, che ha sempre evaso ogni imposta e ha utilizzato la
banca del Vaticano per traffici illeciti.
E i cittadini, così bene
indottrinati, si conformano.
Nessun commento:
Posta un commento