Quando
sentiamo il bisogno di guardarci dentro, magari chiudiamo gli occhi e ci sembra
che la distinzione fra dentro e fuori sia chiara. Ma non è così.
Noi
guardiamo sempre in una direzione, che non è né dentro né fuori. Guardare
interiormente non è diverso dal guardare un film.
In
realtà la distinzione fra dentro e fuori è puramente mentale e quindi
convenzionale. La mente, infatti, per conoscere, deve dividere e contrapporre. Questa
contrapposizione però è artificiale. Tutto è come un film, sia che guardiamo
“dentro” sia che guardiamo “fuori”.
Lo
stesso vale per altre contrapposizioni. Per esempio, noi pensiamo di essere un
“uno” separato, un io. Ma non è così: ognuno di noi è collegato al tutto. La
separazione dipende dalla mente che la pensa. Se potessimo guardare senza la
mente, lo vedremmo chiaramente.
Finita
la mente, finita la separazione. L’uno rientra nel tutto. Il palloncino si
sgonfia e l’aria racchiusa in una data forma, in un dato involucro, ritorna all’aria
aperta.
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