mercoledì 19 novembre 2014

Il Testimone

Chi medita finisce per assumere un atteggiamento impersonale, in due sensi.
Primo, capisce che tutto è connesso e che le azioni sono solo apparentemente individuali; e quindi guarda il mondo con uno sguardo comprensivo.
Secondo, quando prova impulsi ed emozioni non reagisce alla solita maniera. Pensa: “Questo corpo-mente, questo organismo psicofisico prova la tal cosa. Ma io (il vero “io”) ne sono il testimone”. Non pensa: “Io sono arrabbiato”. Ma pensa: “Questo individuo, che ha un tal nome, è arrabbiato”.
Prende le distanze non solo dagli eventi del mondo, ma anche da se stesso. Diventa il testimone di se stesso. Si universalizza il più possibile.

Assume lo sguardo della Coscienza cosmica.

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