Molti
sono perplessi sulla dottrina buddhista del vuoto o del non-sé. Ma non si
tratta di una teoria; si tratta di un’esperienza fatta in meditazione.
Se
guardiamo un albero, ci accorgiamo che dipende da tante cose: dal sole, dalla
pioggia, dall’ossigeno, dai minerali del suolo, dagli insetti, dal clima, ecc.
Senza tutte queste cose, se fosse isolato e indipendente, non potrebbe
esistere.
Ciò vale
per qualsiasi ente. Niente potrebbe esistere se fosse isolato dal contesto, se
non fosse interconnesso con tutto ciò che gli ha dato vita e lo sostiene.
Non
è difficile vedere che siamo tutti interconnessi e interdipendenti. Osservate
un paesaggio e voi stessi al suo interno.
Questo
significa che niente esiste di per sé. Tutto è connesso, tutto forma una
gigantesca unità.
Ecco
un’esperienza che si può fare osservando, riflettendo e meditando.
Se
poi pensate di avere un’anima, questa non è che la vostra individualità.
Perché, se tutto è uno, ognuno è diverso e unico.
Non
c’è contraddizione. Tutto è connesso in un Uno, ma ogni cosa è differenziata.
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