sabato 29 dicembre 2018

L'inquinamento materiale e mentale


Noi uomini abbiamo ridotto la natura ad immondezzaio. Dopo averla sfruttata fino in fondo tagliando foreste, attingendo acqua, contaminando sorgenti e fiumi, inquinando l'aria, estraendo petrolio e minerali, ecco che la usiamo per buttarci i nostri rifiuti. Perfino sulle montagne o nel profondo degli oceani troviamo i nostri rifiuti. Perfino l'aria delle nostre città è irrespirabile. Ma ci siamo dimenticati di una cosa fondamentale: che noi siamo parte della natura, che siamo natura; e quindi il modo in cui trattiamo la natura esterna è indicativo del modo in cui trattiamo la natura interna, la nostra mente, il nostro spirito.
Stiamo segando il ramo su cui viviamo. Ecco perché siamo confusi e non possiamo fermarci un attimo a riflettere, a meditare, a contemplare. Non abbiamo rispetto né della natura esterna né della nostra stessa natura, che attingono alla stessa fonte. L'inquinamento materiale non è che un riflesso dell’inquinamento mentale. E il risultato è sotto i nostri occhi. Un mondo devastato, in cui tutti stanno male.
Chi è che ha incominciato questa folle corsa dominata solo dagli imperativi economici? Forse non siamo la creatura più evoluta del mondo, forse siamo un errore, una variabile impazzita... della natura. Nei momenti di crisi bisogna fermarsi, fare il punto della situazione e poi riprendere con un ritmo diverso, con una nuova consapevolezza.
Ma non può nascere un mondo nuovo se non ci si ferma a meditare.



1 commento:

  1. Purtroppo ,almeno in apparenza, la crescita di questa consapevolezza è più lenta rispetto alla capacità distruttiva dell essere umano e lo vediamo quotidianamente dai fatti di cronaca.Evidentemente non abbiamo ancora toccato il fondo.Sembra che ha riprodursi e moltiplicarsi sia sempre più l homo stupidus.Non resta forse che lasciar fare al ciclo del Tao e ritirarsi nel proprio intimo finché l' impeto della tempesta si plachi. Del resto tutto e destinato a trasformarsi e se non vediamo come e dove meglio cogliere il frutto più dolce senza preoccuparsi ne della tigre in su ne del leone in basso ...

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