mercoledì 5 dicembre 2018

1. La meditazione di consapevolezza


Parlare di “ raggiungere l’incondizionato”, la meta della meditazione, è parlare di qualcosa che non conosciamo. Ma parlare di “ottenere il meno condizionato” è certamente un’esperienza alla nostra portata.
L’importante è osservare i nostri stati d’animo, sempre condizionati, e le conseguenti reazioni. L’importante è uscire da una rigida causalità, per cui ad A segue immancabilmente B.
Ciò si ottiene con lo sviluppo dell’attenzione nei confronti delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni che proviamo. Quando per esempio siamo arrabbiati, annoiati, gelosi, insofferenti, egocentrici, sfiduciati, depressi, ecc., ci comportiamo sempre nello stesso modo, scoprendo che siamo irrimediabilmente condizionati, quasi automi che danno sempre la stessa risposta.
Ma, se introduciamo la nostra consapevolezza, come se fosse un cuneo, abbiamo il tempo di cambiare la risposta e magari di scoprire una nuova e più utile reazione.
Insomma possiamo diventare meno condizionati, più liberi. È così che si cambia grazie alla meditazione.

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