Parlare di “ raggiungere l’incondizionato”, la meta della
meditazione, è parlare di qualcosa che non conosciamo. Ma parlare di “ottenere
il meno condizionato” è certamente un’esperienza alla nostra portata.
L’importante è osservare i nostri stati d’animo, sempre
condizionati, e le conseguenti reazioni. L’importante è uscire da una rigida
causalità, per cui ad A segue immancabilmente B.
Ciò si ottiene con lo sviluppo dell’attenzione nei confronti
delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni che proviamo. Quando per
esempio siamo arrabbiati, annoiati, gelosi, insofferenti, egocentrici, sfiduciati,
depressi, ecc., ci comportiamo sempre nello stesso modo, scoprendo che siamo
irrimediabilmente condizionati, quasi automi che danno sempre la stessa
risposta.
Ma, se introduciamo la nostra consapevolezza, come se fosse
un cuneo, abbiamo il tempo di cambiare la risposta e magari di scoprire una nuova
e più utile reazione.
Insomma possiamo diventare meno condizionati, più liberi. È così che si cambia grazie alla
meditazione.
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