domenica 2 dicembre 2018

Il paradiso del credente


Nell’ultima pagina di diario di un jiahdista italiano, morto combattendo in Siria, leggiamo: “Palazzi bellissimi, appartamenti giardini bellissimi dove mi potrò rilassare, le Hur al Ayan più belle e calde, forse incontrerò Fathia in paradiso. Il paradiso, il paradiso, il paradiso. Questo è quello per cui sono qui e questo è quello che Allah ci ha promesso, e chi è più vero di Allah nelle sue promesse? La mia residenza sarà in Paradiso, Inshallah. Che cosa è un proiettile se non un mezzo per farmi andare in paradiso? Di cosa mi devo preoccupare se sto combattendo nel nome di Dio?”
Si può dire quel che si vuole, ma questo è un esempio di perfetta fede – non diverso da quello dei martiri cristiani. Uccidere o essere uccisi per la propria fede.
Ma che cosa distingue questo atteggiamento da quello di un folle?
La fede è esattamente questa follia. Voler credere vero ciò di cui non c’è nessuna prova.

Nessun commento:

Posta un commento