domenica 28 ottobre 2018

Nascere a se stessi


Il primo passo per il risveglio è rendersi conto di essere degli schiavi, dei prigionieri (come nella caverna di Platone). La condizione umana non è esattamente una condizione di libertà e di felicità. Nascere è già una fatica e si viene al mondo tra dolori. Ma poi ogni fase della crescita comporta sofferenze: dalle innumerevoli malattie dell'infanzia alle crisi dell'adolescenza, dai problemi della maturità ai drammi della vecchiaia.
          Se siete giovani, dovrete trovare un vostro spazio in un mondo che apparentemente non sa che farsene di voi. Dovrete prima studiare, poi trovare un lavoro e quindi farvi una famiglia. Ma tutte queste fasi comportano difficoltà e sofferenze. Studiare non è esattamente una passeggiata: anni e anni a imparare quello che hanno detto e fatto gli uomini del passato e a doverlo ripetere come pappagalli a un insegnante. E guai a voi se cercate di essere originali o di pensare con la vostra testa. Verrete subito etichettati come studenti fastidiosi o ribelli. Il processo di educazione, infatti, non è che un lungo processo di condizionamento: dovete in sostanza imparare ad essere, a pensare e a comportarvi come tutti gli altri; dovete imparare ad essere delle obbedienti formichine.
          Il rapporto con i genitori può essere buono o cattivo, ma è comunque un rapporto di conflitto. La funzione dei genitori infatti è per lo più quella di rendervi uguali a tutti gli altri, a uccidere la vostra originalità infantile per trasformarvi in membri di una società dove la virtù più apprezzata è il conformismo. Lo stesso vale per l'educazione religiosa: qui i preti vi inducono a credere che esiste un Dio che vi ama tantissimo e che gli dovete una rigida obbedienza, altrimenti vi manderà all'inferno. Dunque, questo Dio non può essere tanto buono, anche perché ha creato un universo che si regge sulla violenza e sull'eliminazione spietata dei più deboli. D'altronde provate a pregarlo e vedrete come vi risponderà.
          Inoltre, le varie religioni vi inducono a credere che loro sono la verità rivelata e che tutte le altre sono sbagliate. E in effetti, se una è vera, tutte le altre insegnano cose sbagliate; ma c'è il rischio che tutte siano sbagliate. Se però alla fine diventerete atei, questo non vi aiuterà molto, perché non riuscirete a trovare un senso alla vita.
          Cercare un lavoro soddisfacente è oggi un'impresa disperata, perché siamo in un periodo di crisi. Ma io che ho una certa età mi ricordo che c'è sempre stato un periodo di crisi, provocato dai ricchi, dagli speculatori o dalle guerre. E quindi bisogna accontentarsi di un lavoro qualsiasi, magari precario, e incominciare a soffrire le pene dell'inferno vedendo che i raccomandati e i ricchi hanno posti migliori, guadagnano di più e fanno una vita che voi non farete mai. Voi dovrete faticare e faticare solo per riuscire a sopravvivere; per il resto sarete solo degli schiavi moderni che lavorano cento per ottenere dieci, e tutto il resto va ai datori di lavoro.
          Se vi innamorate e vi sposate, sarete felici per qualche mese, ma, dopo, dovrete fare quello che fanno tutti: tirare una carretta sempre più pesante; pagare mutui, bollette, tasse e allevare figli che vi esauriranno ogni risorsa fisica e mentale. A poco a poco svaniranno i sogni della gioventù e diventerete tanti piccoli schiavi che lavorano per arricchire gli altri. Soprattutto non sarete più liberi, perché gli impegni della famiglia vi costringeranno a fare non quel che volete voi, ma quel che vogliono gli altri, la società.
          Se non vi sposate e rimanete soli, rimpiangerete poi tutta la vita di non averlo fatto e vi sentirete sempre mancanti di qualcosa. L'amore è una bellissima esperienza, ma porta con sé sofferenze e conflitti. Dopo qualche mese sparisce e voi vi trovate a convivere con una persona che può avere incompatibilità gravi con il vostro carattere. Se non vi innamorate o se perdete la persona amata, soffrirete ancora più acutamente e la vostra esistenza sarà piena di dolore e di rammarico. Se poi mettete al mondo dei figli, per voi è finita la libertà: dovrete fare tutto quello che la società vi impone e le vostre catene si allungheranno smisuratamente.
          Se siete donne, siete particolarmente sfortunate, perché la nostra è una società maschilista che sfrutta le donne senza sostenerle. Sarete doppiamente schiave: della natura e della società. Della natura che fino a quarant'anni, ogni mese, vi ricorda che siete nate per fare figli e che dopo vi considera troppo vecchie; e della società che vi chiede di fare da mamme ma che non vi dà nessun aiuto e vi rende difficile lavorare ed affermarvi come persone. Sarete pagate peggio dei maschi e sarete sempre prese di mira come oggetti di sfruttamento lavorativo e sessuale. Ma anche l'amore può essere una tortura continua, perché a questo mondo è difficile intendersi tra persone di sesso diverso.
          Quando infine entrerete nella vecchiaia, incominceranno le grandi malattie, quelle che non sono più curabili e dovrete soffrire più che mai. Se non avete soldi, socialmente non esisterete più; sarete dei gusci vecchi abbandonati ai margini del fiume della vita. E se, nonostante tutto, sopravviverete all'età della pensione, incomincerà la depressione e la sensazione di non aver combinato niente e di aver perso la vostra occasione.
          Se volete avere un'idea di che cosa sia l'inferno, entrare in un cronicario per vecchi. Lì vi renderete conto di quale considerazione abbia Dio per gli esseri viventi, una volta che non gli servono più per la riproduzione. Diventano materiali di scarto da eliminare.
          L'unica consolazione della condizione umana è che ne possiamo essere consapevoli, a differenza degli altri animali. Ma la consapevolezza comporta una maggiore sensibilità e quindi una maggiore sofferenza. Questo è il primo ostacolo da superare alla presa di coscienza e al risveglio.
          Dovete rendervi conto di essere degli schiavi, delle macchine condizionate, delle formiche, e dovete vincere la sensazione di scoraggiamento che ne consegue.
          Risvegliarsi da un brutto sogno non è facile, primo perché bisogna ricordarsi del brutto sogno e secondo perché una volta usciti dal sogno i condizionamenti rimangono. Ma qualcosa finalmente di vostro lo avrete ottenuto. Per la prima volta nella vostra vita capirete di essere unici e potrete sperare di non ricadere più nei vecchi incubi, nelle abitudini del passato. Per la prima volta nella vostra vita vi sentirete padroni di voi stessi, e non più macchine al servizio della società.
          Tuttavia sarete come quei galeotti che escono dalla prigione dopo tanti anni di condanna e che non sanno più che fare nella società; si sentono smarriti e quasi sarebbero tentati di ritornare in galera, dove almeno qualcuno stabiliva regole certe per tutti.
          La libertà richiede una rieducazione: richiede una liberazione dalle vecchie idee e dai vecchi comportamenti condizionati. Essere se stessi comporta questo passo. Riappropriarsi di sé dopo tanti condizionamenti è in effetti il primo passo del risveglio.

Nessun commento:

Posta un commento