Il primo passo per il
risveglio è rendersi conto di essere degli schiavi, dei prigionieri (come nella
caverna di Platone). La condizione umana non è esattamente una condizione di libertà
e di felicità. Nascere è già una fatica e si viene al mondo tra dolori. Ma poi
ogni fase della crescita comporta sofferenze: dalle innumerevoli malattie
dell'infanzia alle crisi dell'adolescenza, dai problemi della maturità ai
drammi della vecchiaia.
Se siete giovani, dovrete trovare un
vostro spazio in un mondo che apparentemente non sa che farsene di voi. Dovrete
prima studiare, poi trovare un lavoro e quindi farvi una famiglia. Ma tutte
queste fasi comportano difficoltà e sofferenze. Studiare non è esattamente una
passeggiata: anni e anni a imparare quello che hanno detto e fatto gli uomini
del passato e a doverlo ripetere come pappagalli a un insegnante. E guai a voi
se cercate di essere originali o di pensare con la vostra testa. Verrete subito
etichettati come studenti fastidiosi o ribelli. Il processo di educazione,
infatti, non è che un lungo processo di condizionamento: dovete in sostanza
imparare ad essere, a pensare e a comportarvi come tutti gli altri; dovete
imparare ad essere delle obbedienti formichine.
Il rapporto con i genitori può essere
buono o cattivo, ma è comunque un rapporto di conflitto. La funzione dei
genitori infatti è per lo più quella di rendervi uguali a tutti gli altri, a
uccidere la vostra originalità infantile per trasformarvi in membri di una
società dove la virtù più apprezzata è il conformismo. Lo stesso vale per
l'educazione religiosa: qui i preti vi inducono a credere che esiste un Dio che
vi ama tantissimo e che gli dovete una rigida obbedienza, altrimenti vi manderà
all'inferno. Dunque, questo Dio non può essere tanto buono, anche perché ha
creato un universo che si regge sulla violenza e sull'eliminazione spietata dei
più deboli. D'altronde provate a pregarlo e vedrete come vi risponderà.
Inoltre, le varie religioni vi
inducono a credere che loro sono la verità rivelata e che tutte le altre sono
sbagliate. E in effetti, se una è vera, tutte le altre insegnano cose
sbagliate; ma c'è il rischio che tutte siano sbagliate. Se però alla fine
diventerete atei, questo non vi aiuterà molto, perché non riuscirete a trovare
un senso alla vita.
Cercare un lavoro soddisfacente è oggi
un'impresa disperata, perché siamo in un periodo di crisi. Ma io che ho una
certa età mi ricordo che c'è sempre stato un periodo di crisi, provocato dai
ricchi, dagli speculatori o dalle guerre. E quindi bisogna accontentarsi di un
lavoro qualsiasi, magari precario, e incominciare a soffrire le pene
dell'inferno vedendo che i raccomandati e i ricchi hanno posti migliori,
guadagnano di più e fanno una vita che voi non farete mai. Voi dovrete faticare
e faticare solo per riuscire a sopravvivere; per il resto sarete solo degli
schiavi moderni che lavorano cento per ottenere dieci, e tutto il resto va ai
datori di lavoro.
Se vi innamorate e vi sposate, sarete
felici per qualche mese, ma, dopo, dovrete fare quello che fanno tutti: tirare
una carretta sempre più pesante; pagare mutui, bollette, tasse e allevare figli
che vi esauriranno ogni risorsa fisica e mentale. A poco a poco svaniranno i
sogni della gioventù e diventerete tanti piccoli schiavi che lavorano per
arricchire gli altri. Soprattutto non sarete più liberi, perché gli impegni
della famiglia vi costringeranno a fare non quel che volete voi, ma quel che
vogliono gli altri, la società.
Se non vi sposate e rimanete soli,
rimpiangerete poi tutta la vita di non averlo fatto e vi sentirete sempre
mancanti di qualcosa. L'amore è una bellissima esperienza, ma porta con sé
sofferenze e conflitti. Dopo qualche mese sparisce e voi vi trovate a convivere
con una persona che può avere incompatibilità gravi con il vostro carattere. Se
non vi innamorate o se perdete la persona amata, soffrirete ancora più
acutamente e la vostra esistenza sarà piena di dolore e di rammarico. Se poi
mettete al mondo dei figli, per voi è finita la libertà: dovrete fare tutto
quello che la società vi impone e le vostre catene si allungheranno
smisuratamente.
Se siete donne, siete particolarmente
sfortunate, perché la nostra è una società maschilista che sfrutta le donne
senza sostenerle. Sarete doppiamente schiave: della natura e della società.
Della natura che fino a quarant'anni, ogni mese, vi ricorda che siete nate per
fare figli e che dopo vi considera troppo vecchie; e della società che vi
chiede di fare da mamme ma che non vi dà nessun aiuto e vi rende difficile
lavorare ed affermarvi come persone. Sarete pagate peggio dei maschi e sarete
sempre prese di mira come oggetti di sfruttamento lavorativo e sessuale. Ma
anche l'amore può essere una tortura continua, perché a questo mondo è
difficile intendersi tra persone di sesso diverso.
Quando infine entrerete nella
vecchiaia, incominceranno le grandi malattie, quelle che non sono più curabili
e dovrete soffrire più che mai. Se non avete soldi, socialmente non esisterete
più; sarete dei gusci vecchi abbandonati ai margini del fiume della vita. E se,
nonostante tutto, sopravviverete all'età della pensione, incomincerà la
depressione e la sensazione di non aver combinato niente e di aver perso la
vostra occasione.
Se volete avere un'idea di che cosa
sia l'inferno, entrare in un cronicario per vecchi. Lì vi renderete conto di
quale considerazione abbia Dio per gli esseri viventi, una volta che non gli
servono più per la riproduzione. Diventano materiali di scarto da eliminare.
L'unica consolazione della condizione
umana è che ne possiamo essere consapevoli, a differenza degli altri animali.
Ma la consapevolezza comporta una maggiore sensibilità e quindi una maggiore
sofferenza. Questo è il primo ostacolo da superare alla presa di coscienza e al
risveglio.
Dovete rendervi conto di essere degli
schiavi, delle macchine condizionate, delle formiche, e dovete vincere la
sensazione di scoraggiamento che ne consegue.
Risvegliarsi da un brutto sogno non è
facile, primo perché bisogna ricordarsi del brutto sogno e secondo perché una
volta usciti dal sogno i condizionamenti rimangono. Ma qualcosa finalmente di
vostro lo avrete ottenuto. Per la prima volta nella vostra vita capirete di
essere unici e potrete sperare di non ricadere più nei vecchi incubi, nelle
abitudini del passato. Per la prima volta nella vostra vita vi sentirete
padroni di voi stessi, e non più macchine al servizio della società.
Tuttavia sarete come quei galeotti che
escono dalla prigione dopo tanti anni di condanna e che non sanno più che fare
nella società; si sentono smarriti e quasi sarebbero tentati di ritornare in
galera, dove almeno qualcuno stabiliva regole certe per tutti.
La libertà richiede una rieducazione:
richiede una liberazione dalle vecchie idee e dai vecchi comportamenti
condizionati. Essere se stessi comporta questo passo. Riappropriarsi di sé dopo
tanti condizionamenti è in effetti il primo passo del risveglio.
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