giovedì 4 ottobre 2018

La Vergine divina


Quella della Madonna è una figura mitologica che è presente anche in altre religioni e che preesisteva al cristianesimo. È l’archetipo della Madre divina, della Madre Terra. Di solito nelle altre religioni (per esempio nell’antico Egitto) esiste una triade: il Padre, la Madre e il Figlio. Ma il cristianesimo delle origini non aveva una figura femminile, aveva solo lo Spirito Santo che in realtà non ispira niente...se non forse le banche. Ecco allora la necessità di introdurre una figura femminile nella Divinità. E così si ricorse tardivamente all’invenzione di Maria, la madre di Gesù, anche lei di origine umana, ma divinizzata. Era una donna nata come tutte le altre, che però fu assunta in cielo.
       Naturalmente doveva essere vergine, perché il sesso era considerato qualcosa di indegno per una divinità. In altre religioni, le vergini vengono possedute dal Dio o messe incinte mentre fanno il bagno. Ma i costruttori dei miti cristiani si dimenticarono che nei Vangeli sono nominati i fratelli di Gesù, in particolare Giacomo, che assunse la guida del movimento dopo la crocifissione.
Per i Padri della Chiesa, dominati da una vera e propria fobia sessuale, la madre di Gesù non poteva essere stata concepita come tutti gli esseri umani. Quindi i teologi si preoccuparono di dichiarala vergine, prima, durante e dopo il parto. Così, mentre in certe religioni la sessualità viene considerata sacra (l’atto con cui nasce la vita) per il cristianesimo è qualcosa di torbido, qualcosa da nascondere, qualcosa di cui ci si deve in fondo vergognare. E questo rivela tante cose della cultura repressiva cattolica, in particolare l’orrore e l’ossessione per la sessualità concreta.

Comunque ora i fedeli potevano rivolgersi a una Madre divina astratta e ripulita, a una figura che incarna la pietà. Alla Madonna vengono assegnati compiti di intercessione, ma con il sottinteso che il vero Capo, il Signore, è una figura maschile. E questo spiega il maschilismo della cultura cattolica.

Nessun commento:

Posta un commento