lunedì 15 ottobre 2018

La distruttività umana


Non c'è modo di eliminare la violenza nell'uomo, perché sarebbe come una lobotomia, come una devitalizzazione, e l'uomo non sarebbe più in grado di sopravvivere in un mondo che evidentemente è stato concepito nella violenza e che prevede l'uso della violenza.
       Ciò che noi chiamiamo violenza è in realtà la carica, la forza, la spinta ad andare avanti. Anche l'amore sarebbe impossibile senza questa forza.
       Non si può dunque eliminare la violenza con tutti i suoi addentellati: la rabbia, l'odio, la gelosia, la competitività, ecc. Ma si può incanalarla in modo costruttivo anziché distruttivo. Purché se ne sia consapevoli, purché quando si presenta ci sia un uomo che ne sia cosciente.
       In tal senso la meditazione è una forma di auto-psicoterapia, che prima passa attraverso una forma di consapevolezza delle emozioni e degli impulsi più profondi cui siamo soggetti e che poi permette una presa di distanza, un distacco.
       Contemplare la violenza, l'amore o qualsiasi altra emozione, sentirla profondamente nostra e poi distaccarsene - ecco un percorso meditativo. Ed è inutile credere che basti l'intervento di qualche Dio per portare la pace nel mondo.

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