Se
qualcuno crede che la meditazione sia una pratica stravagante importata
dall'Oriente, legga che cosa scriveTommaso Campanella (1568-1639), il filosofo
e teologo domenicano, perseguitato ovviamente dalla Chiesa. Egli dice in
sintesi: "Bisogna scegliere un luogo dove non vi sia rumore e dove si
possa stare con una luce bassa, possibilmente posta dietro le spalle, o con gli
occhi chiusi. Bisogna trovare un momento in cui si sia più tranquilli o non si
sia in preda a passioni tanto del corpo quanto dell'anima. Non si deve provare
né freddo né caldo né alcun dolore. Non bisogna avere né la pancia piena né la
pancia vuota, e si deve sedere nella maniera più comoda. Si svuoti a questo
punto la mente da emozioni, pensieri, gioie, tristezze, timori, speranze,
sentimenti, preoccupazioni e ricordi. Quando arriva un pensiero, bisogna subito
scacciarlo, finché non si pensi a niente del tutto. Infine si resti insensibili
sia esteriormente sia interiormente e si diventi immobili come una pianta o una
pietra".
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