Consapevolezza
è essere chiaramente coscienti di sé e degli altri, è essere presenti a se
stessi. È una questione di livelli, di miliardi di livelli. Tra un animale che
non è in grado di dire "io sono cosciente", ma che possiede comunque
una coscienza, e un uomo che può dire "io sono" e "io
morirò", c'è un salto evolutivo. Ma anche tra un uomo e l'altro ci sono
differenze; e non si può escludere che esistano altri esseri che abbiano
livelli di consapevolezza ancora superiori ai nostri.
La consapevolezza non è né un pensiero né una sensazione, ma
uno stato dell'essere, il livello dell'essere proprio di ciascun essere
vivente. E meditare vuol dire cercare di sviluppare il più possibile questa
consapevolezza, in modo da poter compiere il salto successivo.
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