Vedere
le cose così come sono, senza le distorsioni del giudizio, dell’interesse, del
desiderio, delle ambizioni, delle aspettative e delle prospettive egoiche,
questo è lo scopo della meditazione – non una cosa da poco.
Vediamo
che tutte le cose – noi compresi – sono impermanenti, prive di una sostanza e
in continuo mutamento. Non vediamo dunque una realtà metafisica di eterni
immutabili, ma enti che si trasformano di continuo.
Per
far questo, mi devo mettere immobile – corpo e mente – in modo da creare un
punto di osservazione in mezzo al caos.
Poiché
ognuno di noi si ricorda di varie età passate, ritiene di avere sia un nucleo
immutabile, il sé. Ma, guardando meglio, si accorgerà che non è più lo stesso
identico io di quando aveva dieci o vent’anni. Qualcosa è rimasto, ma molto è
mutato.
Questo
aggiornamento dell’anima, questo progresso o regresso, è appunto il valore
aggiunto della vita.
Quando
scopriamo che tutto è impermanente e insostanziale, scopriamo anche che nell’individuo
non è solo il piccolo io che funziona, ma l’intero universo. La nostra identità
non è più solo qualcosa di personale, ma l’energia universale che vive
attraverso di noi.
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