O
si controlla la propria mente o si è controllati da essa.
Noi
però siamo la nostra mente. La siamo mentre la utilizziamo - e ne siamo
utilizzati.
Ma
possiamo semplicemente essere coscienti, osservando e osservandola senza usare
il pensiero discriminante.
Fra
l’altro, questa operazione elimina la spaccatura dell’essere, dato che la
nostra coscienza abituale si basa su una divisione mentale.
Essere
attenti e presenti, e basta.
Meditando,
riunifichiamo il diviso.
è fenomenale,la mente che scruta ed osserva se stessa; io provo ogni tanto ad attivare la consapevolezza,questa funzione del cervello,in genere dopo una seduta di rilassamento es: training autogeno,savasana etc; ma bisognerebbe farla anche quando si sta fermi al semaforo o nei momenti morti,ma....spesso la mente ha il sopravvento ed i pensieri..specie quelli negativi,hanno il sopravvento un saluto
RispondiEliminaSaverio