domenica 3 settembre 2017

Oltre il due

Dalla radice sanscrita dev derivano parole come due, divisione, Dio e Demonio.
La nostra mente è dualistica nel senso che non concepisce un estremo senza il suo contrario. Per esempio il bene non può esistere senza il male, l’alto senza il basso, il bello senza il brutto, l’inizio senza la fine, il giusto senza l’ingiusto, Dio senza il Diavolo e così via.
Noi li crediamo contrapposti, ma poiché l’uno non può esistere senza l’altro, sono in realtà complementari.
Fra le tante coppie di opposti c’è quella di soggetto-oggetto. Il soggetto non può esistere senza l’oggetto e viceversa. Basterebbe questa semplice constatazione per capire l’unità del tutto, l’interdipendenza di tutte le cose.
Il soggetto non potrebbe esistere senza gli oggetti, ma anche gli oggetti senza i soggetti.
Non si tratta solo di concetti, in quanto il mondo è già una reificazione della mente. Il mondo ha dato origine alla mente-coscienza-cervello, e la mente ha dato origine al mondo.
Gli estremi contrapposti, però, sono anche i limiti della mente. Il che significa che se non usciamo dal dualismo, non possiamo comprendere la realtà.
Cambiare la mente è cambiare il mondo, concretamente. Il mondo è stato cambiato dalle scoperte umane. E oggi non è più lo stesso di (diciamo) quello di centomila anni fa.

Scoprire non è dunque un semplice rivelare qualcosa che preesisteva, ma crearlo.
Potenza della mente.

2 commenti:

  1. Gentile Lamparelli,
    qual è, in definitiva, il problema? Capire che gli opposti sono intrinsecamente connessi, e quindi complementari, o addirittura andare al di là di essi, il che, pur avendolo letto un milione di volte, non è che mi sia ben chiaro? Si dice che la mente mente, che crea l'illusione, e così via. Ora, invece, leggo della potenza della mente... Potrebbe chiarire meglio, visto che si intuisce che si sta parlando di concetti (magari "esperienze", per chi medita) molto importanti? La ringrazio sempre anticipatamente, per una Sua eventuale risposta...

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    1. La "potenza della mente" si riferisce alla mente collettiva che plasma inconsciamente anche il mondo.
      Per chi medita il problema è prima rendersi conto e convincersi che i poli contrapposti sono complementari (per esempio notare come l'amore possa mutarsi in un attimo in odio) e poi cercare di vedere e di cambiare il mondo alla luce di questa nuova visione.
      Certo non è facile. Anzi, è uno sforzo titanico.
      L'esperienza che tutto è uno è una tipica esperienza mistica, meditativa e ormai anche scientifica. Se venisse fatta propria da tanti uomini, il mondo sarebbe diverso.

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