“Un essere umano è una parte del tutto che
noi chiamiamo ‘Universo’, una parte limitata nel tempo e nello spazio. Esso
sperimenta se stesso, i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualcosa di
separato dal resto, una specie di illusione ottica della sua coscienza. Questa
illusione è come una prigione per noi, una prigione che ci limita ai nostri
desideri personali e all’affetto per poche persone, le più vicine a noi. Il
nostro compito deve essere liberarci da questa prigione allargando la nostra
cerchia di partecipazione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta
quanta la natura nella sua bellezza. Nessuno è capace di farlo completamente,
ma lo sforzo per una tale conquista è in se stesso una parte della liberazione
e un fondamento per l’interiore sicurezza.”
Questo brano non è di un mistico, ma di un
grande scienziato, Albert Einstein, il quale, pur essendo ebreo di nascita,
espresse molta ammirazione per una sola religione, il buddhsimo, tanto da
considerarla la religione del futuro.
In effetti, Osho diceva che sulla Terra è
necessario un nuovo essere umano che sia nello stesso tempo scienziato e
mistico. Ed Einstein espresse una visione del mondo che era molto vicina ad una
mistica universale di tipo orientale.
Da dove gli venivano queste idee?
Ovviamente dalla sua attenta osservazione delle leggi di natura, dalla
riflessione scientifica e da quella sorta di meditazione che nasce quando si
studia l’Universo nel suo complesso.
Così facendo, si nota subito l’interdipendenza
di tutti gli esseri e, nello stesso tempo, la pervicace illusione degli uomini di
essere qualcosa di separato – un’illusione che, sopravvalutando l’ego, è all’origine
di tutti i guai dell’umanità.
Oggi non sono più i religiosi ad esprimere
visioni così aperte e mistiche, ma gli scienziati che, oltre ai loro studi, si
dedicano alla contemplazione delle leggi di natura.
Studiare le nuove scoperte e teorie
scientifiche è più utile che leggersi la Bibbia o il Corano.
Se un uomo non è comunque accecate da
dogmi religiosi, osservando e meditando la realtà, non potrà che giungere a
conclusioni analoghe.
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