È
umano essere motivati a meditare da qualche interesse personale, da qualche
mira ingenua: ottenere qualche potere, guarire malattie e disturbi, cercare
benessere, cercare notorietà, cercare il divino, cercare di diventare degli
illuminati, ecc.
Ma
l’atteggiamento giusto è il distacco, è il disinteresse egoico. Oltre l’umano.
Se
ci pensiamo, meditare senza interessi personali è già trascendenza –
trascendenza del mondo egocentrico. Perfino la ricerca della felicità appare
una motivazione insufficiente. Ma non ha importanza. Un giorno, lo capiremo.
Se
tu mediti senza spirito di profitto, sei già nella mente universale.
La
pratica e il risveglio coincidono.
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