Molti
uomini preferiscono pregare un Dio che uscire dall’illusione, ritrovare il
proprio sé e chiarificare la propria visione.
Esteriorizzano
tutto. Sono sempre al di fuori di sé.
Ma
non c’è bisogno di padroni, di templi, di chiese o di sale da meditazione.
Tutto ciò che è necessario l’abbiamo dentro di noi.
Quando
sediamo in meditazione lasciando andare l’individualità, l’egocentrismo, siamo
un tutt’uno con ogni cosa. Pur essendo piccoli e limitati, quando pratichiamo
senza ego, velleità e pensieri, siamo parte della Realtà universale.
Non
siamo noi che meditiamo. È il mondo che medita
in noi e con noi, al di là del dualismo soggetto-oggetto e bene-male, al di là delle categorie della mente limitata.
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