Credo
che dobbiamo essere sinceri fino in fondo ed avere anche il dubbio sulla
efficacia della nostra pratica. Il Grande Dubbio è l’inizio della ricerca.
Secondo lo zen è come avere nello stomaco una palla di ferro rovente.
E’
chiaro che la nostra pratica è sempre insufficiente e piena di dubbi. Ma è
proprio su questi dubbi che dobbiamo insistere; sono essi che alimentano la
ricerca.
Dal
passato ci vengono tanti insegnamenti e tante idee. Il nostro compito è
metterli alla prova, sintetizzarli e andare avanti. La ricerca sulla
meditazione non è affatto finita. Penso anzi che sia solo all’inizio. Ed è
chiaro che spetta a noi proseguirla, integrandola con tutte le nuove conoscenze
scientifiche.
Non
dobbiamo essere dei semplici devoti, ma dei ricercatori che possono e devono
trovare nuove strade. Per esempio, dalla fisica quantistica o dalla cosmologia
ci vengono tante idee che spesso sono in sintonia con le antiche intuizioni
della visione orientale.
Non
dobbiamo scartare i nostri interrogativi, ma portarli avanti fino ad esaurire
il nostro stesso pensare, tenendo sempre presente che la nostra mente è
terribilmente condizionata.
Come
rispondere a tante domande? Lavorando sulla mente stessa per evidenziarne i
limiti, e operare proprio su quei limiti.
Il
nostro procedimento non è diverso da quello degli scienziati: provare,
sbagliare, riprovare… E non smettere mai di lavorare sui dubbi.
In
fondo, il presente blog svolge proprio questa funzione.
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