Non possiamo certo negare che ognuno di
noi sia un individuo separato, ma non possiamo neppure negare che esistiamo
perché esistono gli altri.
Siamo come le dita di una mano: la mano
esiste perché esistono le dita, però un dito tagliato non serve a niente, non
può fare nulla.
C’è un momento o un luogo, prima della separazione, in cui siamo
tutti uniti. In meditazione dobbiamo risalire in quel momento o in quel luogo,
la dove si incontrano il sé egoico e il sé universale.
Siamo e non siamo nello stesso tempo
individui separati e un tutt’uno. Questo è al di là della nostra logica, che
deve separare e contrapporre.
Nessun commento:
Posta un commento