Ogni
credente si ritiene superiore ai credenti delle altre religioni e agli atei. Ma
la verità è che tutti credono e non credono: se credi a una religione, non credi alle altre; se credi ad una
certa immagine di Dio, non credi alle altre immagini. Viceversa anche l’ateo
crede: crede che i credenti siano dei creduloni.
Tutti
crediamo in certe cose e non crediamo in tante altre.
Il
mondo è vario e confuso; le opinioni sono molte e contrastanti. E, in campo
religioso, non c’è modo di appurare la verità.
Renditi
conto che le tue opinioni sono punti di vista incerti come quelli degli altri.
Meglio ancora, prova per un po’ a non
nutrire opinioni, proprio come consigliava il Buddha. All’improvviso, ti
troverai di fronte non alla verità (che è pur sempre un’opinione), ma alla
realtà.
A
differenza delle opinioni, la realtà non ha bisogno di essere provata.
Non
a caso l’illuminazione si chiama anche “realizzazione” e non corrisponde ad un’idea
ma a ciò che ti si pone di fronte, con tutta la sua evidenza.
Pratica
dunque la non-opinione, custodisci il silenzio della mente. Ti accorgerai dell’accozzaglia
delle opinioni e della loro infondatezza.
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