La
Rete è infestata da conferenze del fisico novantenne Zichichi che, circondato
da preti e vescovi, vuole convincerci non solo che Dio esiste, ma che è proprio
quello della religione cattolica. Il poveretto è molto confuso. Prima afferma
che la logica non può dimostrare l’esistenza di Dio, ma poi vuole convincerci con la logica che Dio esiste e che è il
Dio di cui parla la Chiesa.
Se
la logica non può dimostrare l’esistenza o l’inesistenza di Dio, sarebbe meglio
starsene in silenzio. Perché, come diceva Wittgenstein, ciò di cui non si può
parlare è meglio tacere (una posizione che piacerebbe tanto allo zen). Ma
questo non entra in testa al caotico Zichichi che continua a sproloquiare del
Dio cattolico.
Dopo
aver affermato che trascendenza e immanenza sono del tutto separati (come se
non fossero concetti della stessa mente), lui, un uomo molto immanente, vuole
parlare del suo Dio.
Arriva
perfino a dire che la scienza ha avuto origine in ambito cattolico,
dimenticandosi, forse per la vecchiaia, che la Chiesa condannò Galilei e lo
costrinse ad abiurare.
Zichichi
ce l’ha con gli atei, perché non gli è chiaro il concetto che ateismo e fede
sono due posizioni fideistiche equivalenti.
Fideisti
e atei parlano senza avere nessuna esperienza, per una posizione preconcetta
che non può essere né dimostrata né negata.
Ora
l’unico modo per avere qualche esperienza della trascendenza è starsene in
riverente silenzio, senza formulare dogmi o esprimere posizioni più o meno
irrazionali.
Perché
credere nel Dio cattolico non significa credere semplicemente nell’Assoluto, ma
in un Dio molto strano. Che è uno ma trino, che manda suo Figlio a essere
crocifisso sulla Terra, che lo fa concepire da madre vergine (antico mito
pagano). E poi questo Figlio muore ma risorge, fonda una Chiesa e così via.
Tutto
questo non è logica. È mitologia.
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