giovedì 7 settembre 2017

La fede di Zichichi

La Rete è infestata da conferenze del fisico novantenne Zichichi che, circondato da preti e vescovi, vuole convincerci non solo che Dio esiste, ma che è proprio quello della religione cattolica. Il poveretto è molto confuso. Prima afferma che la logica non può dimostrare l’esistenza di Dio, ma poi vuole convincerci con la logica che Dio esiste e che è il Dio di cui parla la Chiesa.
Se la logica non può dimostrare l’esistenza o l’inesistenza di Dio, sarebbe meglio starsene in silenzio. Perché, come diceva Wittgenstein, ciò di cui non si può parlare è meglio tacere (una posizione che piacerebbe tanto allo zen). Ma questo non entra in testa al caotico Zichichi che continua a sproloquiare del Dio cattolico.
Dopo aver affermato che trascendenza e immanenza sono del tutto separati (come se non fossero concetti della stessa mente), lui, un uomo molto immanente, vuole parlare del suo Dio.
Arriva perfino a dire che la scienza ha avuto origine in ambito cattolico, dimenticandosi, forse per la vecchiaia, che la Chiesa condannò Galilei e lo costrinse ad abiurare.
Zichichi ce l’ha con gli atei, perché non gli è chiaro il concetto che ateismo e fede sono due posizioni fideistiche equivalenti.
Fideisti e atei parlano senza avere nessuna esperienza, per una posizione preconcetta che non può essere né dimostrata né negata.
Ora l’unico modo per avere qualche esperienza della trascendenza è starsene in riverente silenzio, senza formulare dogmi o esprimere posizioni più o meno irrazionali.
Perché credere nel Dio cattolico non significa credere semplicemente nell’Assoluto, ma in un Dio molto strano. Che è uno ma trino, che manda suo Figlio a essere crocifisso sulla Terra, che lo fa concepire da madre vergine (antico mito pagano). E poi questo Figlio muore ma risorge, fonda una Chiesa e così via.

Tutto questo non è logica. È mitologia.

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