Pensiamo a quanta gioia abbiamo perso
quando abbiamo sostituito alle religioni pagane, bacchiche o orfiche - con il
loro senso del presente, dell’estasi, del piacere di vivere - la religione della
“passione di Cristo”, con tutta la sua carica depressiva, costrittiva,
repressiva, piagnona, odiatrice della vita.
Prima si sentiva il divino nei momenti di
gioia, di festa, di danza, di sesso, di amore. Poi è subentrato il Dio del
peccato, dell’espiazione, della vita rimandata all’aldilà.
Nessun commento:
Posta un commento