Crescendo e uscendo dallo stato
fusionale con la madre, ognuno di noi si considera un essere separato dal
mondo, e in un certo senso è vero: si delinea un individuo che sembra essere a
se stante.
Ma noi non siamo affatto esseri
separati dal mondo. Ne siamo parte, ne siamo un’escrescenza. E questa
escrescenza non può separarsi: è un prodotto della natura.
Noi non possiamo non seguire le leggi
della natura. Anche le nostre scoperte e le nostre illuminazioni nascono in un
contesto condizionato e comune.
C’è però sempre una piccola
possibilità di non coincidenza, di differenziazione. L’uomo che medita può
saltar fuori da se stesso e osservarsi come se si trovasse all’esterno. Anche
se il prezzo da pagare è una certa divisione, da questa esperienza possiamo trovare l’ispirazione e
la forza per vincere la forza d’attrazione della natura indifferenziata ed
aprirci una nuova via.
In fondo c’è sempre stato un momento
in cui il pesce è uscito dal mare ed è diventato prima un anfibio e poi un
animale terrestre o un volatile.
Se rendiamo sempre più chiara la
nostra consapevolezza, giorno dopo giorno, senza stancarci mai, abbiamo
comunque in mano lo strumento dell’evoluzione.
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