Ci sono meditazioni che si possono fare da
seduti, in modo formale, e meditazioni che si possono svolgere in ogni momento
della giornata. La presenza mentale è una di queste ultime, e consiste
nell’essere presenti esattamente in ciò che facciamo e siamo.
Anziché pensare
da una parte e fare dall’altra, in
modo dissociato, esercitiamoci ad essere presenti in tutto ciò che facciamo. Va
bene qualsiasi attività, dal lavarsi la faccia all’aspettare l’autobus, dal
preparare da mangiare a fare la fila in qualche ufficio.
In queste situazioni, per essere presenti e per
reagire al meglio, possiamo ritornare a percepire il respiro oppure possiamo
semplicemente realizzare: “Sono qui e faccio questo”.
Questo tipo di meditazione ci permette di
uscire dalla gabbia delle fantasie mentali e ci riporta alla realtà.
L’uomo è l’unico animale che può pensare una
cosa e pensarne un’altra, dividendosi in due. Mentre nella sua mente scorrono
tanti film, lui si trova altrove.
La meditazione della presenza mentale ci aiuta
a ritrovare l’unità psicofisica.
Tutti conosciamo la differenza tra bere un
bicchier d’acqua gustando l’acqua e bere lo stesso bicchiere pensando ad altro.
Nel primo caso siamo perfettamente presenti in ciò che facciamo e possiamo
apprezzare dei particolari che nel secondo caso ci sfuggono..
Di solito, poi, quando la situazione è
dolorosa, noi facciamo di tutto per evitarla e per pensare ad altro. Ci sembra
una via di fuga efficace. Ci alieniamo per sfuggire alla sofferenza. Ma non è
così: dalla sofferenza non si può sfuggire.
La presenza mentale ci permette di essere
presenti in ogni situazione, piacevole, spiacevole e ordinaria. Se è piacevole
od ordinaria, possiamo apprezzarla di più; se è spiacevole, possiamo con più efficacia
affrontare il dolore e superarlo.
In ogni caso saremo aderenti a ciò che facciamo
e viviamo, senza bisogno di trovare vie di fuga. La nostra mente non vagherà
altrove e sarà in grado di essere chiara e vitale. Quindi anche la nostra
azione sarà più efficace.
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