La meditazione non è un passatempo psicologico
o una semplice ricerca di quiete. È pur sempre una ricerca di potere, anche se
di un potere speciale.
Di solito, chi cerca potere mira alla
ricchezza, alla fama, al successo o al potere politico e sociale. Vuole essere
più importante, vuole essere riconosciuto, vuole poter fare tante cose, vuole
poter comandare. Si tratta dunque della ricerca di un potenziamento dell’ego.
Il potere della meditazione, invece, va al di
là dell’ego. Anzi, meno ego c’è, più la meditazione ha avuto successo.
Se, per esempio, mi mantengo tranquillo,
equilibrato, equanime e indipendente in mezzo ad una società frenetica,
corrotta e violenta, piena di convenzioni, di luoghi comuni e di opinioni che
vanno per la maggiore, certamente ho acquisito un potere spirituale.
Se ottengo il potere attraverso il denaro, la
politica o la speculazione finanziaria, una volta che perda il denaro o la
carica, perdo tutto. Ma, se mantengo la calma, l’autonomia di giudizio e la
presenza mentale, il mio potere non dipende più da dati esterni, da
condizionamenti e dalle opinioni altrui.
Sono diventato una forza che può essere messa
al servizio del mondo.
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