sabato 26 novembre 2016

Meditazione e modernità

Per meditare non c’è affatto bisogno di ritirarsi in un monastero, tra monti innevati o a picco sugli scogli del mare. Non c’è neppure bisogno di silenzio assoluto e di un’immobilità prolungata. Tutto ciò che serve lo abbiamo già con noi.
L’unica vera necessità è essere consapevoli. E questo può avvenire anche nelle nostre città trafficate e inquinate, fra rumori e attività produttive, camminando, correndo, in auto o in autobus, in fila presso un ufficio o in una sala d’aspetto e perfino in un bar affollato. Non c’è luogo dove non si possa essere attenti.
L’importante è non staccare la spina, non mandare in soffitta il nostro atteggiamento di osservazione, la nostra presenza mentale: “Io sono qui e sto facendo…”.

Tutti gli ambienti, tutti gli eventi vanno affrontati come occasioni per esercitare la mente meditativa.

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