Un tempo, in epoche primordiali, la natura
veniva percepita come nemica e ostile, qualcosa contro cui combattere. Oggi viene
percepita come qualcosa da difendere e custodire. Cambia il nostro rapporto
perché cambia la nostra consapevolezza.
Quando cambia il nostro rapporto, quando cambia
la nostra conoscenza, quando scopriamo qualche nuova legge naturale, non è che “prima”
fosse così (in una pura oggettività), ma è qualcosa che abbiamo creato
collettivamente.
La nuova conoscenza è una creazione della
mente, che, vedendo diversamente le cose, in realtà le crea,
Conoscere
è creare, non scoprire qualcosa di
vecchio.
Questa è la nostra responsabilità. Non siamo gettati qui come degli estranei indifesi,
impotenti e irresponsabili. Siamo qui per creare
una nuova realtà.
Dal nulla emerge l’essere – con il contributo
di tutti.
È un po’ come il suono. Dov’è il suono? Fuori,
nell’orecchio o nel cervello?
Per un sordo non esiste.
Lo stesso vale per la vista e per gli altri
sensi.
Ciò che udiamo o vediamo non è né fuori né
dentro, ma in una zona intermedia. Il mondo che percepiamo non è né dentro né
fuori, perché noi stessi ne facciamo parte, perché noi stessi lo abbiamo
creato.
Siamo dentro e siamo fuori.
Tutta la realtà è così. Dunque, ciò che
conosciamo, lo abbiamo in parte creato noi stessi.
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