Forse non ce ne accorgiamo, ma, quando
guardiamo, quando mettiamo a fuoco lo sguardo, in realtà ci tendiamo, ci stressiamo;
e, oltretutto, aggiungiamo a ciò che inquadriamo una nostra personale
interpretazione. Infatti, nessuno sguardo è innocente, nessuno sguardo è
neutro.
Ecco perché in meditazione facciamo esattamente
il contrario. Nella ricerca della calma e della non-interferenza
interpretativa, non fissiamo più nulla, ma lasciamo che lo sguardo rimanga
non-focalizzato.
Non focalizzando lo sguardo, rilassiamo la
mente. Rilassando la mente, ci calmiamo noi stessi.
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