martedì 22 novembre 2016

Eternalismo e nichilismo

Negli esseri umani esistono due atteggiamenti contrapposti per quel che riguarda ciò che succederà dopo la morte. Alcuni pensano che esista un’anima immortale, un nucleo stabile che è eterno. Altri credono che tutto finisca con la morte.
I due atteggiamenti hanno in comune il fatto che si tratta di semplici opinioni, del tutto astratte, dato che non c’è modo di convalidare né l’una né l’altra. Questo fatto ci dice che si tratta di teorie non realistiche, metafisiche, e che la verità sta altrove.
Ciò che è eterno è qualcosa che non possiamo pensare.
L’unica cosa certa è che tutto cambia e che niente è stabile. Come capirlo?
Il problema è che noi uomini siamo troppo fissati sul nostro io, investendolo di speranze e di paure, del tutto irreali.
Per capirlo, dobbiamo sperimentare la calma e distendere questo io. È solo così che si supera nella pratica il dualismo mentale e ci si avvicina ad una verità-realtà che non è definibile una volta per tutte a parole.
Molti credono che esista una realtà in sé, con cui dobbiamo confrontarci. Ma la cosiddetta realtà non è distinguibile da ciò che la sperimenta.

In tal senso, siamo noi che stabiliamo che cosa sia vero. E dunque siamo prigionieri della nostra mente, che si è solidificata in una data realtà.
Se vuoi cambiare la realtà, cambia la tua mente.

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