Negli esseri umani esistono due atteggiamenti
contrapposti per quel che riguarda ciò che succederà dopo la morte. Alcuni
pensano che esista un’anima immortale, un nucleo stabile che è eterno. Altri
credono che tutto finisca con la morte.
I due atteggiamenti hanno in comune il fatto
che si tratta di semplici opinioni, del tutto astratte, dato che non c’è modo
di convalidare né l’una né l’altra. Questo fatto ci dice che si tratta di
teorie non realistiche, metafisiche, e che la verità sta altrove.
Ciò che è eterno è qualcosa che non possiamo
pensare.
L’unica cosa certa è che tutto cambia e che
niente è stabile. Come capirlo?
Il problema è che noi uomini siamo troppo
fissati sul nostro io, investendolo di speranze e di paure, del tutto irreali.
Per capirlo, dobbiamo sperimentare la calma e
distendere questo io. È solo così che si supera nella pratica il dualismo mentale
e ci si avvicina ad una verità-realtà che non è definibile una volta per tutte a
parole.
Molti credono che esista una realtà in sé, con
cui dobbiamo confrontarci. Ma la cosiddetta realtà non è distinguibile da ciò
che la sperimenta.
In tal senso, siamo noi che stabiliamo che cosa
sia vero. E dunque siamo prigionieri della nostra mente, che si è solidificata
in una data realtà.
Se vuoi cambiare la realtà, cambia la tua mente.
Se vuoi cambiare la realtà, cambia la tua mente.
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