Quanta distanza ci separa da
Cartesio! Lui era convinto che l’unica cosa certa fosse il nostro pensiero, il
nostro io.
Ma noi, oggi, siamo convinti che
neppure l’io sia una certezza, corroso com’è da pulsioni inconsce, da
illusioni, da proiezioni, da convenzioni, da abbagli e da schemi reattivi.
Come aveva capito Freud, non siamo
affatto padroni in casa nostra. E anche il nostro sé non è che una credenza
immaginaria, un prodotto di una mente che ha bisogni di attaccarsi a qualcosa
per credersi solido e duraturo.
La verità è che siamo stranieri a noi
stessi.
Non siamo affatto quelli che
credevamo di essere.
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