Quasi tutti ci avviciniamo alla meditazione per
risolvere problemi personali: ansia, stress, insoddisfazione, controllo di stati
d’animo, volontà di realizzazione, sincronizzazione di mente e corpo, ricerca
di calma e di lucidità, tentare di dare una dimensione spirituale alla nostra
esistenza, ecc.
Ma il problema dei problemi è che siamo troppo
centrati su noi stessi, sulla difesa o sul potenziamento del nostro ego. E
questo non va tanto bene, perché ci chiude in un bozzolo ristretto e
separativo. In fondo tra gli scopi della meditazione c’è la comprensione
dell’interdipendenza generale e la messa in atto di iniziative per migliorarlo
stato dell’umanità.
Dobbiamo in fondo renderci conto che non
lavoriamo solo per noi stessi, ma per far progredire la consapevolezza di
tutti. Questo è l’aiuto fondamentale che possiamo dare: studiare e cambiare noi
stessi per studiare e cambiare il mondo.
Per far questo non c’è bisogno di essere degli
illuminati. Se cerchiamo di carpire un po’ di luce, ne abbiamo già catturato un
po’ dentro di noi.
Se cambio me stesso, cambio il mondo. Se sono
più consapevole io, è il mondo che diventa più consapevole.
C’è sempre un intento altruistico nella
meditazione.
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