Forse pensiamo che essere testimoni
di sé – delle proprie azioni, dei propri pensieri, delle propri sensazioni,
ecc. – sia vivere a metà, scissi in due, non autentici, non dentro la realtà.
Ma è esattamente il contrario.
Meditare, essere attenti, essere testimoni è essere autentici, mentre la vita
irriflessiva e istintiva, senza consapevolezza, è vivere come dei robot, senza
mai essere veramente presenti.
Se sei consapevole, in quel momento,
non sei più neppure un io. Sei e
basta.
Il consapevole è presente,
l’inconsapevole vive a metà, come un automa.
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