lunedì 24 ottobre 2016

Pensieri, respiro e benessere

In meditazione non dobbiamo tanto interrompere i pensieri quanto diradarli e rallentarli, in modo da poterli osservare. E, a questo scopo, si può utilizzare la respirazione.
Esiste sempre un rapporto fra pensieri e tipo di respirazione. In linea di massima, quando i pensieri sono ansiogeni, stressanti o deprimenti, il respiro diventa contratto, corto, superficiale e affrettato. Quando invece sono calmi, anche il respiro si distende e diventa più lento e profondo.
In altri termini, ogni tensione dei pensieri e delle emozioni si traduce in una contrazione di certi muscoli della gabbia toracica, con il risultato che ci si sente soffocare o si sente un peso sul cuore.
Ma se ogni pensiero negativo produce un’emozione negativa e ogni emozione negativa produce un pensiero negativo, esiste per fortuna anche il meccanismo opposto: ogni pensiero positivo produce un’emozione positiva e ogni emozione positiva produce un pensiero positivo.

Stando così le cose e conoscendo il rapporto tra respirazione e pensieri e stati d’animo, è evidente che possiamo utilizzare proprio la respirazione – calma, lieve, lenta e profonda – per produrre stati di benessere.

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