sabato 22 ottobre 2016

Il pensiero negativo

Essendo i prodotti di una lunga evoluzione naturale, noi siamo molto sensibili alle minacce, ai pericoli, ai rischi e a tutto ciò che può andar male.
Questo significa che per lo più abbiamo pensieri negativi. Dobbiamo dunque essere consapevoli della folla di pensieri tetri e pessimisti, degli stati d’animo depressivi, rabbiosi e infelici che ci occupano l’animo per la maggior parte del tempo. Alcuni sono realistici, ma molti altri no.
Il fatto di esserne consapevoli, l’atto di esserne consapevoli, il momento in cui ne siamo consapevoli, ci fa vedere la nebbia che ci offusca abitualmente la vista – e ci apre per un attimo un varco.
Questo è già un primo successo della meditazione come osservazione di sé.
Dobbiamo renderci conto che i pensieri non sono fatti oggettivi, ma semplici stati mentali, nostre proiezioni, nostre interpretazioni, di cui ci possiamo liberare ritornando a guardare la realtà.

Così facendo, usciamo dalla modalità del pensare per approdare a quella dello sperimentare concretamente.

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