mercoledì 12 ottobre 2016

Superare l'ignoranza

C’è sempre una differenza tra ciò che pensiamo di essere e ciò che appariamo agli altri – talvolta si tratta di visioni antitetiche. Ma c’è anche una differenza tra ciò che pensiamo o sentiamo di essere e ciò che siamo.
Chi è in grado, però, di sapere chi siamo?
Nessuno sa chi siamo – neppure noi stessi.
Noi confondiamo certi nostri atteggiamenti ripetitivi con il nostro sé. Ma si tratta ancora di alcuni spiragli di un nucleo che continua a sfuggirci.
Dov’è il nucleo solido e immutabile del sé?
Ogni volta che lo cerchiamo, troviamo solo alcune ricorrenze, ma non qualcosa di solido e immutabile.
Questa è una scoperta che chiunque può fare. Più che un’essenza, c’è un’assenza. Non troviamo un’essenza concreta e permanente. Non troviamo un io che esista in sé e per sé.
Troviamo uno spazio vuoto e alcuni atteggiamenti ripetitivi. Nient’altro. “Quello sei tu!”
Conclusione non sorprendente dato che anche la scienza ci dice che al fondo delle cose non si trova nessuna materia solida, ma solo forze ed energie. I fenomeni non esistono in sé e per sé; esistono in rapporto ad altri fenomeni. E tutti interagiscono e cambiano di continuo.
Dobbiamo passare per la scoperta della scarsa consistenza e dell’impermanenza del sé se vogliamo liberarci delle convinzioni erronee e dell’ignoranza – un’ignoranza che porta non solo a visioni distorte e ad errori di valutazione, ma anche a sofferenze di ogni tipo.
La sofferenza nasce dall’ignoranza e può essere rimossa solo se si adotta la giusta prospettiva.


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