domenica 30 ottobre 2016

"Pietra su pietra": il crollo delle chiese

Gli individui che si definiscono religiosi hanno un’irresistibile tendenza a stabile un collegamento fra Dio e i loro edifici di culto: chiese, templi, sinagoghe, ecc. In Italia ci sono più chiese che case; perlomeno, ogni paese, ogni cittadina, ha la sua chiesa. Quello sembra essere un luogo sacro, là dove si può comunicare con Dio.
Ahimè, è una delle tante illusioni. L’unico luogo sacro è lo spirito umano, non gli edifici che gli uomini hanno costruito illudendosi di imprigionarvi il divino e abbellendoli con tante opere d’arte.
Sono gli stessi testi ritenuti sacri che ci tolgono ogni illusione. Prendiamo per esempio il Vangelo di Luca:

“Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: ‘Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta’”.


Proprio così: “Dio non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo” At 17, 24.

L’unico modo per salvare il divino sarebbe salvare l’uomo. Ma l’uomo privo di illusioni. 

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