sabato 15 ottobre 2016

La meditazione sul respiro

La meditazione di calma serve a stabilizzare la mente, che diventa sempre più chiara. Se ci si prende come oggetto il respiro o comunque la semplice presenza mentale, si raggiungerà uno stato di quiete in breve tempo. A tale scopo, possiamo approfondire o accentuare la respirazione fisica. A poco a poco, ci renderemo conto che il respiro non è qualcosa di separato da noi, ma è una parte di noi – è noi.
Il respiro è noi e noi siamo il respiro. La distanza tra soggetto (il meditante) e oggetto (il respiro) si accorcia.
A questo punto si può compiere il secondo passo. Analizzare, studiare, percepire, essere consapevoli che soggetto e oggetto sono prodotti della mente. È la mente che crea il soggetto e l’oggetto, ma i due non sono affatto separati. Il soggetto che medita e l’oggetto-respiro sono la stessa cosa.
Lo scopo di questa meditazione è fondere il soggetto meditante con l’oggetto meditato, cancellando la concettualità che tende a dividerli, a vederli come fenomeni separati.
Superando la concettualità, si accorcia la distanza tra i due scoprendo che la divisione/distinzione fra chi conosce e ciò che è conosciuto è proprio un prodotto della mente, che può conoscere solo distinguendo e contrapponendo.
Con questa meditazione compiamo il cammino inverso e possiamo farlo in qualunque momento della giornata.

In seguito, applicando lo stesso metodo, alternando cioè sintesi e analisi, possiamo giungere a vedere anche gli altri oggetti del mondo non come enti separati da noi, ma come un insieme che la mente spezzetta. In particolare i singoli enti ci appaiono come l’esito di un processo mentale di separazione. A poco a poco, dunque, la nostra visione si fa sempre più chiara e ritroviamo l’unità del tutto.

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