Il male è nell’unilateralità dello
sguardo che vede nell’oggetto soltanto l’ob-jectum
(ciò che gli sta di contro) e non lascia emergere gli altri, pur presenti, e lo
stesso soggetto.
Il male è la divisione, la
contrapposizione.
Bisogna allora allenarsi a vedere gli
altri in se stessi e se stessi negli altri. E vedere la mancanza di esistenza
intrinseca del sé.
Il male è non avere una visione d’insieme.
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