lunedì 31 ottobre 2016

La difficoltà di conoscersi

L’anomalia, l’anormalità, la malattia non è non trovare l’io, non capire chi si è, ma credersi un io solido e compatto, un centro ben definito e monadico, un nucleo di precisa identità. Perché in realtà noi siamo un insieme, una costellazione di identità interdipendenti e condizionate, oltretutto in continua evoluzione..
Il sé è sempre qualcosa che sfugge. Come diceva Lacan, “il vero io non sono mai io.”
Questo non significa che dobbiamo rinunciare a tentare di conoscerci. Dobbiamo aver sempre presente che colui che conosce, il conoscente, non è mai il conosciuto.

Per non inseguirci senza costrutto, come fa il cane che insegue la propria coda, dobbiamo fermarci e rispecchiarci. Finché scopriremo non chi siamo, ma come siamo.

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