La via è spostare l’attenzione dall’esperienza
della vita – incentrata sull’io, sui desideri e sulla dinamica dualistica –
alla sorgente di tutto ciò, il sé, il Testimone.
Questo stato sembra inconoscibile. Ma ha
alcune caratteristiche che sono altrettanti indizi: il silenzio, la calma, la
consapevolezza, il distacco, la fermezza, la limpidezza.
Quando siamo toccati da simili
sensazioni, siamo sulla strada giusta.
Ma il sé è Dio?
In un certo senso. È il Dio che si è
messo in gioco nel mondo.
Non è però il Dio che se ne sta lassù.
Ma un Dio che è dentro di noi, che siamo noi. “Tu sei quello!”
Come diceva san Giovanni della Croce, Dio
non è che il punto più profondo dell’anima, della nostra anima.
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