venerdì 19 febbraio 2016

La solitudine mentale

Per iniziare a meditare, dobbiamo avere a nostra disposizione un periodo di silenzio, di calma e di solitudine.
Chi è sempre in compagnia, chi non sta mai solo, chi parla in continuazione, chi è sempre attivo non può neppure incominciare a meditare.
Naturalmente non basta la quiete esterna, ambientale; ma ci vuole anche quella interiore.
Chi ha la mente piena di pensieri e di preoccupazioni, chi è dominato da avidità, possessività e attaccamento, chi ha sempre bisogno di controllare gli altri e se stesso, non può mai avere una vera solitudine interiore e perciò neppure una vera pace.

In senso tecnico, essere soli significa avere una mente libera, sgombra. E, quindi, lo stare in compagnia significa stare in una brutta compagnia, in una compagnia che non dà pace, per esempio in compagnia di pensieri e di impulsi che non danno tregua.
Ma a questo serve la meditazione: a individuare e ad eliminare i principali disturbi mentali.

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