Vediamo con stupore la difformità dei
destini e non capiamo perché l’uno si ammali e l’altro no, perché l’uno muoia
presto e l’altro no.
Se crediamo in un Dio, diciamo che è la
sua imperscrutabile volontà. Se non
crediamo a nulla, tutto ci appare senza senso e casuale.
Ma il caso non esiste. Se prendo cento
palline e le lancio sul pavimento della mia stanza, non posso prevedere dove
andranno a finire. Ma, in ogni caso, andranno
a finire in certe posizioni in base a rapporti di causa-effetto… in base a come
sono state lanciate, a quale velocità, a quale direzione, agli ostacoli che
hanno incontrato, a come si sono scontrate, ecc.
Se avessimo una mente superpotente e
calcolassimo tutti i rapporti di interdipendenza, potremmo sapere dove
andranno. Così è per le nostre vite.
Se, al posto delle cento palline,
mettessimo cento o mille esistenze, e avessimo quella supermente, potremmo
benissimo prevedere come si evolverebbero.
Il caso esiste solo agli occhi di chi
non sa vedere.
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