Ognuno di noi vive immerso in un suo
piccolo mondo che si è costruito a poco a poco, fatto non di dati oggettivi, ma
di fantasie, ricordi, elucubrazioni, interpretazioni, rimuginii e illusioni.
Questo mondo ce lo portiamo sempre
dietro, come se fosse un film che ci giriamo continuamente nella testa.
Può anche darsi che ce l’abbiamo con
qualcuno che non esiste più nella realtà, che magari è morto. Ma dentro di noi
continua a girare il film su quella persona.
Sono questi film o questi mondi mentali
che ci separano dalla realtà e che sono all’origine della persistenza di tanta
sofferenza.
È molto difficile uscire da queste
trappole, e a volte ci rimaniamo invischiati per tutta la vita.
Si tratta di veri e propri inquinanti
mentali, che ci allontanano dal mondo reale.
Ecco perché è così necessario rendercene
conto e cercare di fare il vuoto mentale.
L’esercizio del vuoto mentale, in questi
casi, è una forma di purificazione, una questione di sopravvivenza e di
liberazione.
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