Quando odiamo qualcuno, tutto il nostro
essere è impregnato di questo stato d’animo. Ne siamo letteralmente invasi e ne
diventiamo schiavi. La mente e il corpo sono impegnati a odiare e non possiamo
liberarci di questa morsa.
Ma lo stesso avviene con l’amore. Anche
quando amiamo qualcuno siamo posseduti da questo stato d’animo. Sarà magari
piacevole, ma ne siamo comunque schiavi.
In meditazione cerchiamo la liberazione
da simili schemi di reazione. Che cosa possiamo fare? Rinunciare a provare
sentimenti? Sembra piuttosto squallido: è come rinunciare alla vita.
La soluzione consiste allora nell’assumere
un assetto spirituale in cui il sé osserva tutto questo scenario dell’ego,
restandone però distaccato.
Mentre l’ego pena o si esalta, il sé
rimane tranquillo e limpido.
Come diceva Hui Neng, “la vera assenza
di pensiero è pensare a tutte le cose senza farsene condizionare.”Da una parte
l’ego che vive e partecipa, e dall’altra il sé che osserva tutto come uno
spettatore.
Nessun commento:
Posta un commento