venerdì 26 febbraio 2016

Le due vie

In sostanza le religioni ti dicono: “Se sei buono, se ti comporti bene, una volta morto, ci sarà un Dio che ti premierà; se sei cattivo, se ti comporti male, lo stesso Dio che ti punirà”. Il nostro destino è affidato ad un giudizio esterno.
Tra l’altro, la cosa principale è la sottomissione e l’ubbidienza alla presunta volontà di questo Dio e alle sue varie interpretazioni umane.
Però esiste un’altra possibilità. Che Dio non sia qualcosa di esterno a te, ma la tua stessa consapevolezza, che si è in qualche modo alienata.

Nel primo caso resti sempre separato e non importa se capisci o non capisci. Nel secondo cerchi la reintegrazione con te stesso, con l’essere, da cui ti eri diviso, comprendendo l’unità del tutto.

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