Tutto è ambiguo, ambivalente e dialettico.
Noi cerchiamo le esperienze piacevoli e cerchiamo di evitare le esperienze
spiacevoli. Ma la natura duale del mondo fa sì che uno stato porti al suo
opposto.
Prendiamo l’amore. Chi non desidera lo
stato magico dell’innamoramento?
Ma, un istante dopo, questo amore
porterà attaccamento, gelosia, paura, incertezza, delusione, odio… insomma
sofferenza. E, quando questo non succede, nessuno può difenderci dal continuo disgregarsi
degli stati d’animo, dal loro cambiamento.
Insomma, se vogliamo uno stato stabile di
pace, non possiamo cadere nella trappola della dialettica dei sentimenti. Ma
dobbiamo adottare una strategia più intelligente: trascendere gli opposti per approdare
ad una condizione di equanimità.
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