Non dobbiamo pensare che lo stato
meditativo sia una specie di trance o di dormiveglia, in cui emergono magari
materiali dell’inconscio. Né dobbiamo pensare che consista solo in una forma di
quiete.
In realtà, la presenza mentale, la
consapevolezza, è uno stato di grande chiarezza e lucidità.
Si parla di “risveglio” proprio per
indicare che dobbiamo uscire dal sonno della coscienza abituale e che dobbiamo
essere particolarmente svegli e vigili.
Ci arriviamo calmando la comune attività
del cervello e del cuore e stando attenti come se camminassimo sul fatidico
filo del rasoio.
Ci sono vari gradi di lucidità e vari
gradi di visione e di comprensione. Ma dobbiamo comunque uscire dal tradizionale
modo di vedere e di interpretare le cose.
Noi siamo addormentati perché ci accontentiamo
di vivere nei sogni e nelle illusioni.
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